Sicilia en primeur 2019

Una bella fetta della Sicilia del vino si racconta a giornalisti e comunicatori italiani e stranieri.

È così che definirei Sicilia en primeur, la kermesse del vino siciliano organizzata da Assovini Sicilia e giunta alla sedicesima edizione. Protagoniste quest’anno 50 Cantine provenienti da tutti i territori vinicoli dell’isola, per raccontarsi e comunicare il territorio e l’ultima Vendemmia.

Sicilia en primeur è sicuramente una delle espressioni dell’impegno di Assovini Sicilia, raggruppamento di circa 90 cantine siciliane, che dal ’98 valorizza e promuove il vino siciliano fuori e dentro l’isola con risultati eccezionali.

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L’appuntamento di quest’anno, dal 6 al 10 Maggio, ha coinvolto 100 giornalisti delle principali testate italiane ed estere, 8 wine influencer e 5 Master of Wine. Otto sono stati gli eno-tour a cui hanno partecipato gli ospiti, divisi in gruppi per approfondire la conoscenza di aree specifiche della Sicilia enologica.

Nelle due giornate conclusive, presso l’Ortea Palace di Siracusa si sono susseguite degustazioni con i sommelier AIS dei vini delle cantine partecipanti, un seminario tecnico sull’annata, cinque masterclass tematiche condotte dai Master of Wine ed il walkaround-tasting, occasione per incontrare i produttori e degustare i vini, in cui è stata coinvolta anche la stampa locale. E per concludere, la degustazione aperta al pubblico si è svolta il 10 Maggio dalle ore 18:00 presso l’ex Convento del Ritiro in Ortigia.

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Giorno 10, ho partecipato al walkaround-tasting, ed è stato bello respirare questo clima un po’ internazionale tra i banchetti delle Cantine in degustazione. Non ho avuto molto tempo purtroppo, ma l’ho ben speso dedicandolo a Cantine che non conoscevo.

Qui alcuni degli assaggi più interessanti.

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Una scoperta è stata la Cantina Colosi, che da oltre 30 anni coltiva vigneti nell’isola eoliana di Salina. Pietro e Marianna, la terza e giovane generazione, portano avanti insieme ai genitori la tradizione di famiglia.

I vini prodotti sull’isola sono tutti contraddistinti da freschezza e sapidità che rendono il sorso piacevolissimo e mai noioso.

In particolare ho apprezzato:

Secca del Capo 2018 IGP Salina – Malvasia 100% – Siamo abituati a conoscere la Malvasia dolce, questa è la versione secca e senza dubbio interessante! Infatti per un attimo mi è sembrato di trovarmi sull’isola e sentire la brezza marina avvolgermi.

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Salina Rosato 2018 – IGP Salina

50% Corinto nero 50% Nerello Mascalese

Intense note di ciliegie e fragole, macchia mediterranea e scorza d’arancia. Al palato la corrispondenza gusto olfattiva è ottima, il sorso si contraddistingue per freschezza e sapidità.

Nurah – Malvasia delle Lipari 2015 DOC Naturale

95% Malvasia delle lipari 5% Corinto nero

Nurah dall’arabo “dolce ma con garbo”, il nome di questo vino dolce frutto delle tradizioni millenarie delle isole eolie. Piacevoli note di frutta a polpa gialla matura, spezie dolci, caffè ed eucalipto. Il sorso è pieno, armonico e lungo.

 

Ci spostiamo sull’Etna con i vini dell’enologo toscano Paolo Caciorgna, che, come tutti noi, si è innamorato dell’Etna e dal 2005 produce tre interpretazione di Nerello Mascalese sul versante nord dell’Etna da vigne pre-fillossera.

In questa occasione ho degustato Guardailvento 2016 Etna Rosso DOC, Nerello Mascalese in purezza, contraddistinto da una marcata nota affumicata e di frutta rossa, buona struttura, tannini fitti e levigati, buona persistenza.

N*Anticchia (un pochino in dialetto siciliano), Etna Rosso DOC 2015 frutto di un lungo affinamento in barrique francesi, sprigiona intense note di eucalipto, ciliegie avvolte da una lieve nota affumicata. In bocca è pieno, intenso e con tannini strutturati e morbidi.

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Vinding Montecarrubo, un produttore danese che mi ha incuriosito particolarmente per la sua storia di coltivazione di vigneti e produzioni di vini in giro per il mondo, per poi scegliere Siracusa  come casa.

Qui produce due affascinanti espressioni di Syrah. Carrubo 2017 IGT Terre Siciliane, avvolgente naso di frutta nera e note balsamiche; si ritrovano al palato gli stessi sentori, tannini setosi e finale speziato di pepe nero e caffè. Equilibrato dal lungo sorso.

Cuvée Suzanne 2017 IGT Terre Siciliane è un blend tra un Syrah siciliano ed un Syran della Valle del Rodano. Qui predomina la frutta nera, in particolare la prugna matura. Al palato è piacevolmente speziato con note di liquirizia e pepe nero, pieno e dai tannini morbidi.

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Ritorniamo sull’Etna, precisamente sul versante sud-est, in Contrada Blandano, Comune di Viagrande, con Terre Costantino.

Già vi anticipo che questa è una cantina che visiterò presto per potervela raccontare più nel dettaglio. Intanto alcuni assaggi.

De Aetna Etna Rosato DOC 2018 – Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio (10%) da agricoltura biologica. Un rosato di medio corpo, con ottima freschezza e persistenza, buona corrispondenza gusto-olfattiva di piccoli frutti rossi, banana e scorza d’arancia.

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Contrada Blandano Etna bianco DOC 2015 – Vigne di Carricante (75%) e Catarratto (25%) di età tra i 50 ed i 100 anni. Naso intenso di mandorla dolce, albicocca e fiori. Al palato ha una bella freschezza e persistenza, oltre a sapidità e rotondità.

Contrada Blandano Etna Rosso DOC 2014 – note di sottobosco e di frutta rossa matura. Al palato è deciso, di buona struttura e con tannini morbidi. Equilibrato, molto intenso e dal finale speziato.

Molto divertente l’ultima novità della cantina, Rosola 2018, un blend di uve autoctone a bacca rossa e bacca bianca di un singolo vigneto. Vino fresco e beverino dalle note di frutta rossa e spezie dolci.

Dolce conclusione con i vini della Cantina Gulfi. Siamo a Chiaramonte Gulfi in Provincia di Ragusa, dove il Nero d’Avola ha un espressione affascinante e unica rispetto al resto dell’Isola.

In questa occasione ho assaggiato i quattro vini Nero d’Avola della Cantina, prodotti in vigneti che, seppur vicini tra loro, presentano caratteristiche pedo climatiche differenti, mentre la tecnica di vinificazione e di affinamento è la medesima. Quindi è stato possibile apprezzarne le peculiarità e concentrarsi sull’espressione del varietale. In un prossimo post vi parlerò approfonditamente sia della Cantina che dei suoi vini. Vi anticipo che tra i quattro, il Nero d’Avola fuori dalle righe, in senso certamente positivo, è stato il neroSanlorè 2015 Sicilia IGT Rosso.

Ph. Benedetto Tarantino

Cheers alla prossima degustazione!

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