Gurrieri e la collezione di vini specchio del territorio ibleo

Quando i profumi di un vino restano impressi nella memoria, e così anche il piacere dell’assaggio, è di certo un buon segno. Sentori nitidi, eleganza, sapidità e armonia sono ciò che ho trovato e ritrovato, ad ogni sorso, nei vini della cantina Gurrieri, durante la giornata, da loro organizzata, di vera immersione nel gusto del territorio ibleo.

Lo scorso 8 luglio, la famiglia Gurrieri ha proposto un’esperienza inedita, tra Chiaramonte Gulfi e Ragusa Ibla, per raccontarsi, presentare la nuova veste del metodo classico Hic est XXII e far degustare i propri vini in perfetto accordo con la cucina dello Chef Stellato Claudio Ruta prima e, a conclusione della giornata, ai piatti dello Chef  Stellato Vincenzo Candiano.

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Tra gli uliveti e i vigneti di Chiaramonte Gulfi, nella DOCG Cerasuolo di Vittoria, nasce Gurrieri. Una passione di famiglia, di una famiglia che lavora unita per raccontare e valorizzare la vocazione agricola del ragusano attraverso la propria “collezione” di vini. Tutto è nato con Vincenzo e Graziella che per oltre 50 anni hanno coltivato l’uva, poi, dal 2010, con i figli Giovanni e Angela ha preso forma il progetto imprenditoriale Gurrieri.

La produzione è piccola e di pregio. Sono undici le interpretazioni del terroir ibleo attraverso gli autoctoni Nero d’Avola, Frappato e Grillo e l’internazionale Syrah.

Tante le declinazioni degli autoctoni – dagli spumanti di uve nere vinificate in bianco ai rosati, dal bianco da uve Nero d’Avola e Frappato al Cerasuolo di Vittoria DOCG in due versioni – dove ogni palato e ogni piatto trovano il perfetto compagno.

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La giornata con la famiglia Gurrieri è iniziata passeggiando per i loro vigneti di Nero d’Avola e Frappato, coltivati in biologico, in contrada Biviere. Qui, il Frappato viene in parte prodotto con sistema di allevamento a tendone, che spesso, nel meridione, è usato per favorire la quantità a discapito della qualità; ma non è di certo questo il caso. Il sistema, particolarmente adatto ai climi caldi, facilita le operazioni in vigna. La famiglia Gurrieri lo utilizza limitando la quantità con intense pratiche di potatura: la potatura secca in inverno, detta potatura “stretta” perché viene ridotto il numero di gemme, seguita dalla potatura verde in estate e poi dal diradamento, cioè l’eliminazione di alcuni grappoli. Tutte queste operazioni riducono le rese e migliorano la qualità.

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La restante parte è coltivata a cordone speronato anche nelle contrade Fegotto di Sotto e Mazzarrone, per un totale di sei ettari di vigneto, di cui 3,2 di proprietà e la restante parte in affitto. 

In questa zona i filari ricamano i declivi di un terreno dai riflessi argillosi, “paradiso” naturale per la vite. I suoli sono di origine calcarea e donano ricchezza e complessità.

Il clima è mediterraneo ventilato, contraddistinto da importanti escursioni termiche, e contribuisce a dare al vino forza, vigore, profumi e sapori unici.

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Dopo la visita ai vigneti, finalmente la degustazione dei vini Gurrieri, presso il bellissimo parco piscina dell’Hotel Villa Carlotta (dove, se vi troverete in zona, vi consiglio di trascorrere il vostro tempo; sarà tempo ben speso all’insegna del relax e del gusto stellato).

La degustazione delle 11 etichette, che adesso vi racconto, è stata inframmezzata dal buffet di prelibatezze dello Stellato Claudio Ruta, Chef del Ristorante La Fenice, fiore all’occhiello dell’Hotel.

La degustazione si apre con la scommessa di Giovanni, la vinificazione in bianco di uve a bacca nera e la loro spumantizzazione. Scommessa vinta, direi!

Per iniziare il Donna Grazia bianco frizzante 2018, prodotto con metodo Charmat. Fresco e floreale!

Seguono due spumanti metodo Classico, frutto della vinificazione in bianco di Nero d’Avola e Frappato. Il primo è il Donna Grazia metodo Classico che affina sui lieviti per 11 mesi: si presenta con fini sentori di agrumi e fiori bianchi al naso, seguito al palato da buona persistenza e sapidità.

È il momento di Hic est XXII: affinato sui lieviti per 22 mesi, ha un naso fine e complesso, con sentori di frutta gialla, agrumi, fiori e brioche. Il sorso è fresco, pieno e molto sapido. Ottima persistenza.

Poi la chicca, il vino più rappresentativo della cantina, secondo Giovanni Gurrieri: il Donna Grazia Bianco 2018, da uve Nero d’Avola e Frappato vinificate in bianco. Al naso è intenso con note di melone giallo, ciliegie ed erbe aromatiche. Qui il sorso è snello e fresco, buona struttura e discreta persistenza. Un vino che afferma la sua particolarità con eleganza.

Freschissimo il Grillo 2018 Sicilia DOC: sentori di pompelmo e agrumi, note erbacee ed affumicate  che si alternano in grande armonia. Al palato è sapido con un finale piuttosto lungo.

Interessante la proposta sui rosati. Due rosati pensati in modo diverso, che riescono a ben convivere all’interno della “collezione “ Gurrieri, sprigionando un’energia che li distingue.

Da Nero d’Avola e Frappato, il Donna Grazia rosato 2018, un rosato divertente dagli intensi e accattivanti profumi di lamponi, ciliegie e note balsamiche. Fresco e allo stesso tempo rivela una discreta potenza ed un buon corpo con un finale speziato.

Poi il Frappato rosato 2017, all’inizio sembra impenetrabile per rivelare poi un’anima più complessa data dal tempo. Al naso ci parla di macchia mediterranea e fiori secchi, molto fine e con buona corrispondenza gusto-olfattiva. Al sorso ha una buona freschezza e persistenza.

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Passiamo ai rossi!

Il Frappato 2018 Vittoria Doc è davvero ottimo! Lamponi e violette seguite al palato da freschezza e intensità dei sapori. È pieno e con una piacevole speziatura finale.

Il Cerasuolo di Vittoria DOCG è declinato in due versioni ed entrambe sono dedicate a Vincenzo Gurrieri. Il Don Vicé 2017 affinato in acciaio per 9 mesi, dal profilo fruttato, fresco, di buona struttura e persistenza.  Ed il Don Vicé 2015 Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, complesso ed elegante, con note di frutta rossa matura, eucalipto e anice. Al palato è avvolgente, vellutato e dal lungo finale di spezie dolci.

Concludiamo con l’internazionale Syrah 2017, ben adattato al territorio ibleo, dal profilo affumicato e di frutta nera al naso. Strutturato e setoso al sorso, molto piacevole.

E dopo la degustazione tecnica c’è ancora spazio per conferme e nuove scoperte sui vini e i loro abbinamenti, grazie alla cena, a Ragusa Ibla, presso il Ristorante due stelle Michelin Locanda Don Serafino, con il menù eccellente dello Chef Stellato Candiano abbinato ad alcuni dei vini Gurrieri.

Ringrazio la famiglia Gurrieri per questa giornata piacevolissima, che ha davvero reso possibile l’immersione nel gusto ibleo di cui Gurrieri è sincero ambasciatore.

Cheers!

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